Lo Swiss Overshoot Day (Giorno del Sovrasfruttamento delle risorse in Svizzera) cade il 13 Maggio; poteva essere il 24 Luglio se la Svizzera avesse attuato gli obiettivi di Parigi

Sebbene la Svizzera abbia messo in atto molte innovazioni per spostare la data dello Swiss Overshoot Day la sua performance complessiva è ancora troppo lenta e mette a rischio la sua prosperità a lungo termine.

Zurigo, Maggio 10, 2023 – Quest’anno lo Swiss Overshoot Day, ovvero il Giorno del Sovrasfruttamento delle Risorse in Svizzera, cade il 13 Maggio. Più precisamente, per quella data l’umanità avrebbe esaurito quanto gli ecosistemi del nostro pianeta siano in grado di rinnovare in un anno intero, se tutte le persone consumassero al ritmo degli abitanti della Svizzera. In altre parole, occorrerebbe la capacità di rigenerazione di quasi 3 Terre per far fronte a questa domanda di risorse. Per segnare questa data, valorizzare le possibilità e mettere in guardia sull’inadeguatezza della preparazione della Svizzera, FiBLGottlieb Duttweiler InstitutSoil to Soul#MoveTheDate SwitzerlandSwiss Food Research, e Global Footprint Network hanno unito le forze.

Una situazione di costante sovrasfruttamento di risorse ci ha imprigionati in un futuro caratterizzato da un aumento dei cambiamenti climatici e da una crescente scarsità di materie prime. Questo è vero in ogni scenario immaginabile.  Inoltre, questo futuro si sta avvicinando più velocemente di quanto le nostre città, le aziende, le infrastrutture energetiche e i sistemi alimentari si possano adattare. Pertanto, non c’è alcun vantaggio nel reagire lentamente.

In Svizzera ci sono molte iniziative attive nel contrastare la tendenza al sovrasfruttamento delle risorse. Ad esempio:

  • FabasVegional sono start-up alimentari che utilizzano i legumi per produrre alimenti ricchi di nutrienti;
  • Green Mountain ha trovato il modo di fornire gustose alternative di carne a base vegetale;
  • L’azienda informatica SCS ha riconvertito macchine obsolete per allungarne la vita;
  • L’azienda edile Eberhard è pioniera nel riciclaggio dei rifiuti edili per consentire la circolarità nel settore delle costruzioni;
  • Carvolution consente alle persone che hanno bisogno di accedere alle automobili di non possederne una;
  • Phenogy sta sviluppando batter Umami ie che non si basano sullo zinco, raro e delicato;
  • Queste ONG riducono gli sprechi alimentari: Madame Frigo offre frigoriferi pubblici per condividere gli avanzi, Äss-Bar dà una seconda vita ai prodotti da forno di ieri o ch aiuta gli eventi a evitare gli sprechi alimentari;
  • Umami produce micro-ortaggi nutrienti utilizzando serbatoi d’acqua al coperto che imitano i cicli naturali.
  • Vuna Nexus trasforma l’urina umana in fertilizzante per il giardino;
  • Cowa ha inventato dei cuscinetti termici per ridurre i costi dell’elettricità.

Nonostante i numerosi sforzi, per quanto incoraggianti, l’economia svizzera è decisamente impreparata ad affrontare un futuro che dal punto di vista del cambiamento climatico e della scarsità di risorse è molto prevedibile. Continuando a consumare oltre 4 volte di più di quanto gli ecosistemi svizzeri possano rinnovare, la Svizzera rimane vulnerabile ai crescenti rischi dati dalla limitatezza delle risorse.

Tuttavia, se la Svizzera rispettasse l’obiettivo originario di Parigi di dimezzare le emissioni del 1990 entro il 2030, lo Swiss Overshoot Day si sposterebbe di 72 giorni, al 24 luglio. La mancanza di sforzi concreti e ufficiali sta minando, purtroppo, la capacità del paese di avere successo nello scenario dell’immediato futuro. Che cosa impedisce alla Svizzera di affrontare il tema della sicurezza delle risorse con maggior impegno e serietà?

Contatti per i media

Debora Barioni (Inglese, Italiano)
media@footprintnetwork.org
debora.barioni@footprintnetwork.org
mobile: +39 347 1234586

Per maggiori informazioni:

Perché il giorno del Sovrasfruttamento delle risorse è importante per l’economia del Paese

Il futuro non è mai stato così prevedibile. Sappiamo che le persone avranno bisogno di mangiare e dormire. Vorranno anche spostarsi, sentirsi sicuri e svagarsi. Inoltre, è evidente che vivremo in un mondo influenzato dai cambiamenti climatici e dalla scarsità di risorse. Questo è vero in ogni scenario immaginabile.  Inoltre, questo futuro si sta avvicinando più velocemente di quanto le nostre città, le aziende, le infrastrutture energetiche e i sistemi alimentari si possano adattare.

Di conseguenza, la sicurezza delle risorse sta diventando un parametro centrale della forza economica. La guerra in Ucraina e le interruzioni che provoca nell’approvvigionamento delle materie prime sono un chiaro esempio. La guerra ha dimostrato la nostra fragile dipendenza dai combustibili fossili. Gli ingenti sforzi compiuti ci hanno aiutato a sganciarci dalle forniture russe, ma la nostra dipendenza dai combustibili fossili è ancora enorme.

Una rapida transizione energetica potrebbe ricompensarci con eventi climatici meno estremi e un approvvigionamento delle risorse più sicuro e solido. Basti pensare che ad oggi la Svizzera consuma 4,4 volte più di quanto i suoi stessi ecosistemi possano rigenerare.

Al contrario, un abbandono troppo lento dell’energia fossile aumenterebbe il rischio di risorse e beni irreperibili, e di conseguenti tensioni globali e disordini politici. La sicurezza alimentare diventa ancora più critica, con implicazioni dirette per l’economia svizzera e la sua rete globale.

Coloro che ritardano la propria transizione energetica e delle risorse si espongono a rischi sempre più grandi e imprevedibili. Si crea un divario tra coloro che si preparano per tempo, sviluppando resilienza, e coloro che aspettano, indebolendosi. Coloro che non abbracciano il cambiamento rimangono indietro. Si tratta di un doppio rischio, che li renderà fragili in un mondo sempre più fragile. “Non è chiaro se la Svizzera abbia la volontà di prepararsi adeguatamente per il prevedibile cambiamento climatico e la scarsità delle risorse. La guerra in Ucraina può essere stata un campanello d’allarme, ma allo stesso tempo la volontà politica di cambiare veramente è ancora poca” commenta Steven Tebbe, direttore del Global Footprint Network. “Nonostante in Svizzera esistano buone pratiche, come l’aumento dell’efficienza termica delle case o l’utilizzo di elettricità da energia idroelettrica, il paese nel complesso è ancora lontano dall’essere compatibile con il pianeta. Il divario è ancora immenso e continua a crescere”. Della domanda complessiva del paese, il solo consumo alimentare richiede una capacità produttiva maggiore di quella dell’intera Svizzera. Lo stesso vale per mantenerne i trasporti. Il 77% del fabbisogno di risorse ecosistemiche del paese proviene dall’estero.

Il settore edilizio da solo richiede circa 1/6 dell’intero fabbisogno, contribuendo in modo significativo alla domanda complessiva di risorse dell’economia.  Pertanto, abbiamo stretto una collaborazione con Eberhard, società di costruzione leader nella riduzione dell’impatto dei materiali edili. Patrick Eberhard, CEO dell’azienda, sottolinea che “le infrastrutture hanno enormi effetti “lock-in”. Nel bene e nel male. Pertanto, eccellere nell’edilizia è un pezzo importante del puzzle”.

Le città, le aziende o i paesi che non si preparano per il prossimo futuro saranno in gran parte svantaggiati. Agire velocemente, e farlo bene, diventerà essenziale, dato che l’infrastruttura fisica delle città e delle aziende può essere adattata solo lentamente, più lentamente di quanto il futuro delle risorse limitate si imponga a noi. Come si posiziona la Svizzera? Quali sono le nostre opzioni?

La figura soprariportata mette in relazione il numero di “Svizzere” necessario a sostenere il consumo annuale di risorse dei residenti nel paese con il numero di Terre necessarie se tutte le persone vivessero come i cittadini della Svizzera.

Un fatto è ovvio.  Con la velocità e la magnitudine con cui sta trasformando la sua economia, la Svizzera continua a erodere le prospettive a lungo termine del paese.

Risorse aggiuntive

 

A proposito di Impronta Ecologica

L’Impronta Ecologica è tra gli indicatori più completi ad oggi disponibili per la contabilità delle risorse biologiche. Somma la domanda di risorse – cibo, legname, fibre, sequestro del carbonio e sistemazione delle infrastrutture – che competono per le aree biologicamente produttive. Attualmente, le emissioni di carbonio derivanti dalla combustione di combustibili fossili costituiscono il 60% dell’Impronta Ecologica dell’umanità. Per rispettare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, l’impronta di carbonio deve essere pari a zero entro il 2050.

 

A proposito del sovrasfruttamento delle risorse

Dall’inizio degli anni ’70, l’umanità è in deficit ecologico. Se la biocapacità per persona della Svizzera è inferiore del 36% rispetto a quella media mondiale, la sua Impronta Ecologica per abitante è circa tre volte maggiore. Questo sovraccarico non può continuare per sempre. Gli effetti del sovrasfruttamento della terra si possono già osservare sotto forma di deforestazione, erosione del suolo, perdita di biodiversità e accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera. Il deficit ecologico non solo significa che stiamo consumando gli “interessi” annuali del nostro capitale naturale, ma che lo stiamo anche esaurendo prendendo risorse dal futuro per pagare quelle del presente. Operare sui progressi ecologici delle generazioni future non è ovviamente una strategia di successo a lungo termine.

 

A proposito del Global Footprint Network

Global Footprint Network è un’organizzazione internazionale per la sostenibilità che si dedica alla creazione di un mondo in cui tutti possano prosperare nel rispetto dei limiti della Terra. Ciò include la necessità di rispondere ai cambiamenti climatici, al declino della biodiversità e ai bisogni umani insoddisfatti. Dal 2003, abbiamo lavorato con più di 50 paesi, 30 città e 70 partner globali per fornire informazioni scientifiche che hanno portato a decisioni politiche e di investimento di grande impatto.. www.footprintnetwork.org

 

About the Food4Future project

Food4Future è un progetto di collaborazione tra Global Footprint Network, il team Circular Food Systems all’interno del gruppo Farming Systems Ecology della Wageningen University & Research (circularfoodsystems.org), e l’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica (FiBL). Il progetto mira a rendere il sistema alimentare compatibile con un solo pianeta, avvicinandoci a nuovi modi di nutrire la popolazione mondiale salvaguardando gli ecosistemi. Lo facciamo combinando la conoscenza scientifica con la nostra abilità nel coinvolgere i principali stakeholder e decisori. Food4Future è generosamente sostenuto dalla Stiftung AVINA.

Scegli il formato per visualizzare/scaricare:
Twitter Instagram

Scegli il formato per visualizzare/scaricare:
English: piccolo (0.2 MB) | grande (0.5 MB) | PDF (15.0 MB)
Deutsch: piccolo (0.2 MB) | grande (0.5 MB) | PDF (15.0 MB)
Français: piccolo (0.2 MB) | grande (0.5 MB) | PDF (15.0 MB)
Italiano: piccolo (0.2 MB) | grande (0.5 MB) | PDF (15.0 MB)

Scegli il formato per visualizzare/scaricare:
English: piccolo (0.2 MB) | grande (0.5 MB) | PDF (2.0 MB)
Deutsch: piccolo (0.2 MB) | grande (0.5 MB) | PDF (2.0 MB)
Français:
piccolo (0.2 MB) | grande (0.5 MB) | PDF (2.0 MB)
Italiano: piccolo (0.2 MB) | grande (0.5 MB) | PDF (2.0 MB)