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Earth Overshoot Day 2022:

Il Ministro dell’Ambiente dell’Ecuador invita ad un’azione globale “Sfruttiamo il nostro potere ecologico per plasmare il nostro futuro”.

QUITO, ECUADOR 25 luglio 2022 In base ai National Footprint & Biocapacity Accounts (NFA) calcolati dal Global Footprint Network, l’Earth Overshoot Day di quest’anno, ovvero il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra, cade il 28 luglio.

Il Ministro dell’Ambiente, dell’Acqua e della Transizione Ecologica dell’Ecuador, Gustavo Manrique, inaugura l’Earth Overshoot Day di quest’anno con il sostegno di numerosi ministri dell’Ambiente di tutto il mondo. La giornata ci ricorda che il perdurare del sovrasfruttamento delle risorse terrestri da ormai oltre mezzo secolo, ha portato ad un enorme declino della biodiversità, ad un eccesso di gas serra nell’atmosfera e ad una maggiore competizione per l’energia e le risorse alimentari. Sia le cause che i sintomi di questo sovrasfruttamento stanno diventando sempre più evidenti con ondate di calore insolite, incendi boschivi, siccità ed inondazioni.

Le conseguenze delle pressioni economiche sono già visibili. La ricerca del Global Footprint Network mostra infatti che più di 3 miliardi di persone vivono ad oggi in Paesi che producono meno cibo di quanto ne consumano e generano meno reddito della media mondiale. Ciò significa che questi paesi hanno una capacità alimentare inadeguata ed un enorme svantaggio nell’accesso al cibo sui mercati globali. Allargando il discorso a tutte le risorse, non solo quelle alimentari, il numero di persone esposte a questa doppia sfida – economica ed ambientale – sale a ben 5,8 miliardi di persone.

“L’Earth Overshoot Day dimostra che l’attuale modello economico, basato su produzione e consumo, non è compatibile con l’intenzione di continuare ad abitare questo pianeta. Per proteggere meglio le risorse naturali del nostro pianeta e gestire la nostra domanda su di esse, è necessario intraprendere azioni concrete e congiunte volte ad un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità e sulla rigenerazione. Dall’Ecuador chiediamo al mondo di impegnarsi per questa causa”, spiega il ministro Gustavo Manrique.

“La sicurezza delle risorse naturali sta diventando un parametro essenziale della forza economica. Non c’è alcun vantaggio nel temporeggiare. Piuttosto, è nell’interesse di ogni città, azienda o Nazione proteggere la propria capacità di operare in un futuro inevitabile di maggiori cambiamenti climatici e scarsità delle risorse”, afferma Mathis Wackernagel, fondatore del Global Footprint Network.

“Le città rappresentano la chiave per la trasformazione. Quito per la conservazione delle aree protette, Santiago del Cile per il numero di autobus elettrici o Bogotà per le piste ciclabili dimostrano come i governi locali diano alle loro città maggiori possibilità di avere un futuro solido”, afferma Sebastian Navarro, segretario generale di CC35, la Coalizione delle Città Capitali delle Americhe per la lotta al cambiamento climatico.

Invertire questa tendenza non è soltanto possibile, ma farlo porterà vantaggi economici a coloro che guideranno il cambiamento. Sono infatti molteplici le possibilità economicamente valide che riducono al contempo l’Overshoot, tra cui:

  • Dimezzare gli sprechi alimentari a livello globale, come avviene in molte iniziative comunitarie in tutto il mondo, farebbe spostare la data (#MoveTheDate) dell’Earth Overshoot Day di 13 giorni.
  • Migliorare le infrastrutture ciclabili urbane in tutto il mondo, in linea con gli standard che attualmente troviamo nei Paesi Bassi, ha il potenziale di far spostare la data dell’Earth Overshoot Day di 9 giorni.
  • Produrre energia con eolico on-shore a costi competitivi, come avviene in Danimarca e Germania, ha il potenziale di far spostare la data dell’Earth Overshoot Day di almeno 10 giorni.

“Il potere delle possibilità ci dà esempi di come costruire il futuro di cui abbiamo bisogno”, afferma Wackernagel.

Fatti chiave dell’Earth Overshoot Day

  • Per rigenerare tutte le risorse ed i servizi ecosistemici che l’umanità attualmente richiede al pianeta sarebbe necessaria la biocapacità di 1,75 Terre.
  • Il 60% dell’Impronta Ecologica mondiale è costituito dalle emissioni di anidride carbonica. Per evitare un cambiamento climatico inarrestabile, è necessario azzerarle entro il 2050, senza aumentare le altre componenti dell’Impronta.
  • 3 miliardi di persone vivono in Paesi che producono meno cibo di quanto ne consumano e generano meno reddito della media mondiale.
  • Il cibo da solo occupa oggi il 55%, cioè più della metà, della biocapacità della Terra.
  • 5,8 miliardi di persone, ovvero il 72% della popolazione mondiale, vive in un Paese che ha un deficit di biocapacità e che produce meno reddito della media mondiale.
  • Quest’anno, ben 156 giorni separano l’Earth Overshoot Day – ovvero il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra – dalla fine dell’anno.
  • Il perdurare da 50 anni di questa situazione di sovrasfruttamento delle risorse naturali significa che i deficit annuali si sono accumulati in un debito ecologico pari a 19 anni di rigenerazione del pianeta. Il risultato è un degrado diffuso degli ecosistemi e l’accumulo di gas serra in atmosfera.
  • Ritardando l’Earth Overshoot Day di 6 giorni ogni anno, l’umanità riuscirà a rientrare al di sotto dei limiti di un pianeta prima del 2050. Per seguire il percorso ideale, definito dello scenario IPCC 1,5°C, dovremmo spostare la data di 10 giorni all’anno.
  • Esistono molte possibilità, economicamente valide, per invertire l’Overshoot. Queste iniziative hanno anche una maggiore probabilità di veder accrescere il proprio valore economico rispetto a quelle che contribuiscono all’Overshoot.

Risorse aggiuntive

Riguardo all’Impronta Ecologica

L’Impronta Ecologica è tra gli indicatori più completi ad oggi disponibili per la contabilità delle risorse biologiche. Basata su 15.000 punti dati per paese all’anno, somma tutte le richieste concorrenti delle persone per le aree biologicamente produttive – cibo, legname, fibre, sequestro del carbonio e sistemazione delle infrastrutture. Attualmente, le emissioni di carbonio derivanti dalla combustione di combustibili fossili costituiscono al 61% dell’Impronta Ecologica dell’umanità.

Riguardo a Global Footprint Network

Global Footprint Network è una organizzazione internazionale per lo sviluppo sostenibile che aiuta il mondo a gestire meglio le proprie risorse naturali e a rispondere ai cambiamenti climatici. Dal 2003, abbiamo lavorato con più di 50 paesi, 30 città e 70 partner globali per fornire informazioni scientifiche che hanno portato a decisioni politiche e di investimento di grande impatto. Insieme, stiamo creando un futuro in cui tutti noi possiamo prosperare entro i limiti del nostro pianeta. www.footprintnetwork.org

Contatti

Alessandro Galli, PhD., Direttore del Programma Mediterraneo
Global Footprint Network – Ufficio Mediterraneo
alessandro@footprintnetwork.org  |  +39-347-9034977 (cellulare)  |  Italiano, Inglese

Marta Antonelli, PhD., Responsabile studi sui sistemi alimentari
Global Footprint Network – Ufficio Svizzero
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Amanda Diep, Direttore della Comunicazione
Global Footprint Network – Stati Uniti d’America
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